La tecnologia è l’arma vincente contro la crisi economica

La D.G.V. è un’azienda specializzata nella lavorazione ad alta tecnologia della lamiera. Un vantaggio che ha permesso di mantenere bilanci in attivo e commesse dall’estero anche nel periodo di recessione. Arluno, 21 novembre 2011 – Zero ore di cassa integrazione, zero licenziamenti, ordini stabili. Il miracolo arriva dal mondo della piccola impresa ed è targato D.G.V., una srl specializzata nella lavorazione della lamiera. Un’attività che richiede estrema precisione e che viene effettuata con impianti robotizzati di ultima generazione. In questa azienda di 10 persone si arriva a produrre anche pezzi unici del valore di 700mila euro. «Se siamo riusciti a rispondere con efficacia alla crisi che dal 2008 si è abbattuta sulle imprese italiane – dice Giovanni D’Argento, titolare della D.G.V. – è perché ci siamo dotati di una tecnologia all’avanguardia e abbiamo un’estrema capacità di adattarci alle richieste dei clienti. Infatti lavoriamo per conto terzi,  ma dalla nostra azienda  escono  prodotti che neanche le aziende di medie dimensioni riescono a produrre, proprio perchè non sono dotate della stessa nostra tecnologia». I risultati parlano chiaro: circa il 35% della produzione finisce all’estero. Segno che la piccola azienda arlunese riesce ad essere competitiva anche a livello europeo. Quindi niente crisi, a differenza di tante altre aziende di piccole dimensioni finite sul lastrico. «Quest’anno – conferma D’Argento – i risultati sono stati migliori di quelli del 2009 e del 2010. Le preoccupazioni sono arrivate solo a luglio, con la crisi finanziaria. Nei semestre precedente, invece, il trend era in continua crescita, stavamo recuperando il terreno perduto con la crisi del 2008 e molte aziende come la nostra riuscivano anche a fare gli straordinari». La doccia fredda è arrivata all’improvviso a settembre, quando molte imprese si sono ritrovate senza ordinativi. «Noi non ci possiamo lamentare – dice D’Argento -, anche se in questo momento non siamo in grado di fare previsioni certe sul 2012. Se non ci fosse stata la bufera finanziaria di luglio e agosto, di sicuro i risultati sarebbero stati migliori. Il problema è che dobbiamo confrontarci con banche che hanno stretto il credito, con margini di guadagno sempre più bassi e con un governo che non ha fatto le riforme necessarie. Gli ultimi incentivi per le imprese risalgono alle leggi Tremonti»