D.G.V. Srl, come gestire 60mila diverse tipologie di lamiera

Dai grandi lotti alla flessibilità spinta: è la strada di successo intrapresa dalla D.G.V. Srl di Arluno, che guarda al 2011 con ordini pianificati per tutto l’anno ma non riesce a trovare tecnici da inserire nel reparto produttivo. «La nostra vocazione è la lavorazione della lamiera conto terzi, su progettazione del cliente. Siamo partiti nel 1963 come una piccola carpenteria metallica e ci siamo sviluppati in più settori, sempre al servizio di clienti che costruiscono altre macchine, impianti, componenti, beni strumentali. Un tempo si producevano grandi lotti per grandi aziende, oggi la parola d’ordine è flessibilità»: in poche parole Giovanni D’Argento, responsabile tecnico e figlio del fondatore Vito, ci racconta come è cambiato il mercato per la D.G.V., che oggi destina all’export quasi il 40% del suo fatturato.

Quali sono i punti di forza della vostra produzione?

«Per noi fondamentale è la qualità. È un nostro punto di forza offrire al cliente la massima qualità e precisione in qualsiasi settore e campo, che si tratti di un prototipo o di una produzione in serie. Abbiamo le macchine e le persone capaci di offrire il massimo in termini di qualità al cliente, consegnando il prodotto il più perfetto possibile. Inoltre considero la nostra capacità di collaborare col cliente, venendo incontro alle sue esigenze, un’altra forza della nostra azienda; abbiamo operatori, strumenti e uffici in grado di soddisfare le più svariate esigenze, dal prototipo per l’industria navale a quello in grande serie per industrie alimentari. Cerchiamo sempre di ottimizzare il nostro lavoro fin dalle fasi iniziali, cercando di produrlo con la massima velocità e la massima qualità a precisione, due fattori inscindibili per noi».

Quali sono i settori del vostro parco macchine e della vostra azienda che subiranno cambiamenti o rinnovamenti? 

«Per quel che riguarda il parco macchine, cureremo maggiormente, a breve termine, l’aspetto della finitura e della logistica, introducendo, ad esempio, processi ancor più automatizzati e macchinari per la fi nitura. Ciò ci consentirà di offrire con maggiore precisione e qualità il prodotto al cliente, in modo da soddisfare le più esigenti richieste del mercato. Inoltre stiamo curando e aggiornando l’aspetto commerciale dell’azienda, introducendo uno nuovo sito web e una nuova brochure».

Quanto è importante il mercato estero?

«Per noi, il mercato estero si concentra esclusivamente in Europa, principalmente in Svizzera e in Germania ma è indubbio che, nel giro di pochissimi anni, il mercato estero occuperà una grande fetta della produzione. Oggi, infatti, il mercato estero occupa circa il 40% della nostra produzione».

Come si muove quello interno afflitto dalla recente crisi economica?

«Purtroppo il mercato interno è afflitto da una diffusa incertezza da parte di tutti; se nel passato il mercato nazionale richiedeva una produzione in grande serie, oggi richiede sempre di più prodotti specializzati, di alta qualità e prototipi. Confidiamo però in una ripresa globale del mercato nazionale, dove le qualità non mancano».

Qual è stata la vostra reazione alla crisi? Com’è stata affrontata?

«La crisi per noi è stato un momento (ma crediamo lo sia stato per tutti) in cui è stato necessario mantenere i costi e sfruttare appieno ogni nostra qualità e ogni nostra potenzialità per cercare di offrire ai nostri clienti gli stessi punti di forza che abbiamo sempre garantito e che da sempre ci distinguono. La forza lavoro e le tempistiche sono state mantenute e questo è per noi un motivo d’orgoglio e oggi, dove si vedono alcuni segnali di ripresa, siamo pronti per ripartire più forti e competitivi di prima».